Mehni Imad è un ragazzo di 20 anni, originario del Marocco e nato in Italia, che ha sempre avuto l’interesse e le idee chiare sul suo futuro nel campo delle costruzioni. Ha studiato per cinque anni alla scuola per geometri e ha avuto l’opportunità di lavorare in studi di architettura e ingegneria per uno stage. Nel 2018 ha avuto l’opportunità di lavorare in uno studio di architettura a Jerez De La Frontera, in Spagna, per una scuola superiore Erasmus+, in cui ha capito meglio come funziona lavorare nel settore delle costruzioni. Successivamente ha intrapreso la carriera universitaria in ingegneria edile presso l’Università di Bologna.

Qual è la tua formazione accademica e professionale? Quanti anni hai? E quanti anni di esperienza lavorativa?
Mi sono diplomato come geometra, ho 20 anni e ho avuto poche esperienze nel campo lavorativo.

Perché hai scelto di studiare materie legate al settore delle costruzioni?
Diciamo che ho sempre saputo cosa avrei volute fare da grande.
Sono cresciuto nell’ambito delle costruzioni, considero la possibilità di essere un progettista un traguardo, e quindi ho cominciato una carriera che me lo consenta.

Quante donne frequentano attualmente il vostro corso?
In questo momento le ragazze in corso con me sono 13 su circa 29 studenti totali.

Secondo te il percorso di carriera nell’edilizia è diverso per uomini e donne? Se sì, perché?
No, non credo che per le donne debba esserci un percorso lavorativo differente, ma credo sia più difficile per le donne, a causa dei pregiudizi e delle discriminazioni.

Ci sono profili professionali più adatti agli uomini e/o alle donne?
Secondo me se parliamo di progettazione e gestione del cantiere non c’è un profilo più adatto alle donne e/o agli uomini. Sicuramente ogni persona ha caratteristiche diverse e quindi dovrebbe scegliere il proprio percorso in base alle proprie attitudini.

Pensi che i media (o la società in generale) abbiano una sorta di influenza nella scelta del percorso professionale?
Assolutamente si, credo che la società in cui viviamo, anche più dei media, sia in grado di influenzare in larga misura le scelte lavorative.

Ha subito episodi di discriminazione basati sul suo sesso, età o altri motivi
Si ho subito discriminazioni per la mia nazionalità e il colore della pelle, ma nella vita in generale, non negli studi o sul lavoro. Sfortunatamente è qualcosa che permea la nostra società e con cui dobbiamo fare I conti.

Che consigli daresti alle imprese di costruzione per rendere un luogo di lavoro più inclusivo? E alle donne che cercano un lavoro in questo campo?
Il mio consiglio è quello di lavorare per limitate le discriminazioni dando maggiori opportunità alle donne e alle giovani generazioni, cercando di selezionare le persone per le loro caratteristiche, idee e non in base al sesso e all’età e così via. Alle donne direi di seguire le proprie aspirazioni anche se è dura e di lavorare seriamente come chiunque altro.